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Le masserie sono l'emblema della civiltá
contadina, intimamente legate alla storia del territorio pugliese. I
complessi masserizi nascono essenzialmente dalla necessitá di
assicurare una migliore cura e amministrazione di grandi
appezzamenti di terra. Comunitá di famiglie, contadini e coloni
scandiscono la loro vita secondo i ritmi della terra e della sua
coltivazione. Esistono molti documenti che attestano l´attivitá
delle antiche fattorie rurali. Ai tempi dei romani vi erano delle
costruzioni abitative adibite alla cura delle coltivazioni, usanza
che continuó anche sotto la dominazione saracena e che proseguí con
le masserie reggie del periodo Svevo-Angioino.
Si ritiene che il fenomeno "masseria" nella zona della Murgia dei
Trulli, risalga all'epoca della conquista longobarda. Questi ultimi
favorirono l'aggregazione dei pastori in gruppi più numerosi nelle
masserie e nei casali. La parola masseria deriverebbe dal latino "maseria
o maserius" come fusione dei termini "mas o maes" (campagna) ed "er"
(casa). La politica territoriale ad opera degli angioini di Taranto
concesse il possesso e l´utilizzo delle terre a tutti i cittadini
come bene comune universale.
Non essendoci peró regole che chiarissero le modalitá di fruizione
ed utilizzo delle terre comuni, alcuni cittadini iniziarono ad
usurpare i campi esercitando il dominio ed il possesso dei terreni,
parietando i vari appezzamenti. Nel 1807 fu istituito il catasto che
legittimó di fatto la proprietá dei territori usurpati. Queste
costruzioni rispondono ad uno stesso criterio costruttivo, che le
divide in due parti: l'abitazione del signore, o del "massaro"
(responsabile del fondo agricolo), e pertinenze secondarie, dove
trovano spazio gli alloggi dei contadini e la zona lavorativa.
Gli edifici sono circondati da spessi muri, che comprendono vasti
giardini, in cui si trova la cappella e dove, a seconda del
territorio su cui sorgono, sono coltivati ulivi, mandorli o viti.
Girando per la campagna si incontrano masserie che ricordano i
palazzi gentilizi delle campagne venete, e altre che somigliano a
castelli, magari perché situate vicino alla costa, e rese
inaccessibili per difendersi dai briganti. Gli antichi volumi
architettonici delle masserie vengono in seguito ampliati, per
disporre di spazi abitabili piú ampi e razionali. Si iniziano a
creare rapporti fra proprietari fondiari per poter gestire i vasti
appezzamenti terrieri. Vi sono diverse costruzioni di masserie: - a
corte, la masseria viene costruita all'interno di mura che la
racchiudono, difendendola dalle minacce esterne; - a tetto a trullo:
case, pagliai hanno il tetto a trullo e sono di diversa grandezza.
Alcuni esempi sono Masseria Ortolini e Masseria Ferrari; - a
copertura a trullo e a copertura pignon: il tetto della casa è a
pignon, tetto ripido e le costruzioni destinate alle mansioni sono a
tetto a trullo; - a edificazione lineare: masserie che si
caratterizzano per essere un´unica costruzione, con le abitazioni
congiunte alle altre costruzioni; - a casino: costruzione che si
sviluppa nel XIX secolo e che segna la distinzione piú netta fra la
casa del padrone e l'azienda (es. Luco, Mita). Oggi: le masserie
della Puglia sono ancora lá. Appaiono tra le strade statali o in
mezzo alle campagne, con imponenza e dignitá. Alcune sono state
restaurate e talvolta destinate al turismo o come resort di charme.
Ambienti, un tempo produttivi, della masseria, i frantoi, le
mangiatoie, i palmenti vengono restaurati con cura per far
riscoprire la cultura e la tradizione rurale ai turisti piú attenti.
La rusticitá diviene cosí un valore aggiunto del turismo. Altre, del
tutto abbandonate, vivono una solitudine difficile e, forse,
rischiosa, ma non priva di fascino e comunque carica di storia
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masserie Puglia
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